NON DIMENTICARE CUTRO. MAI

86 morti, 35 bambini. Non vi bastano? E ora date addirittura la colpa a Putin, alla Russia, che con il Reparto Wagner (che chiamate sprezzantemente “mercenari”, mentre coloro che combattono per l’Ucraina e la Nato, sono “partigiani” e “resistenti”).

La vostra indecenza non ha limiti. L’ha espressa mirabilmente un improbabile ministro dell’Interno, un burocrate di nome Piantedosi, che si sta facendo conoscere per pochezza morale e inefficienza operativa (si pensi agli avvenimenti di ieri a Napoli con un assalto militare di tifoso tedeschi alla città, passato indisturbato! E i pericoli vengono da rave party, per il nostro ministro!), un uomo che si dice talmente sensibile da piangere prima che le disgrazie accadono. Ministro dell’Interno! Queste povere vittime sono sue, ministro Piantedosi. Ma prima ancora appartengono al suo presidente del Consiglio, la signora Meloni, e al suo collega vicepresidente Salvini, i due che cantavano, stonando, la Canzone di Marinella di un incolpevole De Andrè: la storia di una ragazza che muore annegata, mentre ancora v’erano corpicini in fondo al mare nostrum, bimbi e bimbe che reclamavano semplicemente il diritto alla vita, che per voi antiabortisti dichiarati, è il diritto del feto, non quello del bambino. Fate schifo.


E tutto quello che sapete fare, e annunciare urbi et orbi che darete la “caccia agli scafisti lungo tutto l’orbe terracqueo”! Siamo davvero alle comiche finali. Comiche che suscitano però ribrezzo, specie davanti alle parole pronunciate nell’incontro odierno della presidente con una delegazione di superstiti: “Sapete i rischi delle traversate?”. “No, Signora Presidente”, avrebbero potuto rispondere: “pensavamo fosse come viaggiare su Costa Crociere…”.

86 morti. 35 bambini, gentile Giorgia, che ti dichiari “mamma” e “cristiana”. 35 bambini, alcuni dell’età di tua figlia. Ma esistono ovviamente figli di un dio minore, e sono i bimbi siriani, afghani, libici, centrafricani, palestinesi, i bimbi che non hanno gli occhi azzurri degli ucraini, i bimbi che non possono permettersi di fuggire dalle guerre, e dalla fame che noi occidentali abbiamo portato nei loro paesi, lungo percorsi sicuri, perché voi, infami, avete criminalizzato anche il diritto a fuggire dall’inferno che avete scatenato, con la NATO, di cui vi dichiarate ogni giorno servi fedeli, con quella NATO che oggi mette a rischio più che mai la sopravvivenza della Terra. Ma, certo, per voi il pericolo è dato dagli “scafisti”, i quali in Libia, principale punto di partenza dei barconi della speranza, o meglio della disperazione, coincidono con le guardie costiere che noi paghiamo per tenere a bada le partenze!


I fatti di Cutro, cari ministri cristianissimi e cattolicissimi, pronti alla genuflessione davanti all’altare (ma silenti davanti alle denunce di Papa Francesco), difensori della “famiglia naturale”, che ora togliete ai figli delle famiglie omogenitoriali persino i diritti ad essere riconosciuti, voi tifosi dell’ordine internazionale, pronti a dare alla Russia anche questa “colpa”, i fatti di Cutro, sappia telo, sono tutti “vostri”: e smettetela di mentire sulla dinamica, perché ci sono tutte le prove della vostra responsabilità di quelle morti.

I fatti di Cutro saranno ricordati dagli storici probabilmente come il punto più basso toccato dalla classe politica nazionale nel dopoguerra. Per Meloni, Salvini, Piantedosi, e per tutti gli altri nanerottoli che costituiscono questa compagine governativa, non ci sarà un tribunale internazionale per i crimini contro l’umanità, ma il tribunale sovranazionale delle coscienze li ha già condannati, e bisogna ricordarlo ogni giorno, in un Paese dalla memoria corta come il nostro. 

No, nessuna remissione, nessuna assoluzione, nessuna comprensione per tutti costoro.

Un’immagine diffusa dall’ufficio stampa dell’Unicef l’1 marzo 2023, a pochi giorni del naufragio, al largo delle coste calabresi, dell’imbarcazione su cui viaggiava un gruppo di migranti.

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